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Akamai analizza uno degli attacchi di Megecart

Probelmi mitigati grazie a Page Integrity Manager

Di recente Magecart, nome dato a una serie di gruppi criminali che con attacchi mirati se la prende con aziende online di varie dimensioni, ha colpito una grande società internazionale di e-commerce che si è trovata il propri siti internet compromessi uno script dannoso. Akamai ha fatto un’analisi in profondità questo tipo attacco ed è arrivata alle seguenti conclusioni

Attacchi Magecart e l’analisi di Akamai

 L’attacco, rilevato e mitigato da Page Integrity Manager di Akamai, era un first-party JavaScript injection, incorporato nell’indice della pagina HTML. Non è chiaro esattamente come gli aggressori siano riusciti a infiltrarsi nell’ambiente first-party e intrufolarsi con il loro skimmer all’interno del sito web, ma tutti gli utenti che lo visitavano erano esposti a questo script efficace solo su pagine specifiche, come il modulo di checkout mobile e uno dei moduli di checkout web. Il server dell’attaccante ha usato un nome molto simile al brand del cliente compromesso, con un diverso dominio di primo livello, caratteristica comune a queste tipologie di attacco poiché inganna l’occhio umano facendo sembrare il dominio legittimo.

Attacchi Magecart analisi AkamaiMa cosa succedeva con il sito compromesso? Nella pagina di checkout, quando un utente inviava il modulo di pagamento, lo script malevolo tentava di leggere tutti gli input presenti (numero di carta di credito, nome del titolare della carta, cvv, data di scadenza), applicando l’algoritmo di cifratura e inviandolo al server dell’attaccante. A questo punto Page Integrity Manager rileva questo comportamento e lo ha segnalato come un “Sospetto tentativo di Web Skimming”.

I punti salienti della Behavior Chain degli script, suddividono il comportamento di esecuzione del codice dannoso rilevato da Page Integrity Manager attraverso una serie di classificatori, rilevatori e modelli AI. Gli eventi anomali sono stati registrati con il tag “Unusual Activity”, indicando che non erano previsti in questo contesto di esecuzione del codice sulla base dei dati storici dell’applicazione.

Gli eventi anomali osservati sono relativi alla “Lettura di dati sensibili” e a Traffico in uscita inviato”, indicando così che c’era un’anomalia nella lettura di valori da campi sensibili (ad esempio, ottenere i valori dell’input della carta di credito) e c’erano richieste di rete inaspettate.

Page Integrity ManagerInoltre, nel caso in esame Page Integrity Manager ha anche fornito informazioni sulle singole sessioni utente che sono state colpite, per tracciare meglio e capire l’impatto.

Nell’analisi di Akamai su uno degli attacchi più “dannosi” fatto da Magecart per fortuna il cliente ha ricevuto immediatamente un avviso automatico con informazioni dettagliate per comprendere il comportamento sospetto, e nello stesso momento il team web ha verificato che l’attività sospetta non era generata da loro. Questo ha spinto il cliente ad agire. Ha applicato la propria incident response policy, per proteggere le sessioni degli utenti in tempo reale, il che ha impedito che i dati sensibili fossero esfiltrati dai browser degli utenti finali verso i server dell’attaccante. Questo è avvenuto in parallelo all’aggiornamento dell’applicazione del cliente per non includere più lo script dannoso.

Conclusioni

Grazie a un monitoraggio sempre attivo, il cliente è stato in grado di individuare un evento zero-day, e di analizzarlo e mitigarlo in pochi minuti. Inoltre, la creazione di una policy predefinita in merito al comportamento sospetto rilevato, ha permesso al cliente di attivarla immediatamente, sollevando il team di sicurezza da responsabilità relative a eventuali aggiornamenti installati in ritardo. 

 Quello appena presentato è un tipico esempio dei comportamenti anomali che Page Integrity Manager può rilevare in modo tempestivo, sottoponendoli al cliente per la verifica e mitigandoli rapidamente. I gruppi Magecart continuano ad essere un vettore attivo di minacce che prendono di mira le aziende di e-commerce di tutte le dimensioni. Questi attacchi possono avere un impatto sugli utenti reali sia che avvengano attraverso script malevoli iniettati attraverso l’hostname del Cliente che attraverso risorse di terze parti. Questo incidente dimostra ancora una volta che la protezione in-browser deve essere parte integrante di qualsiasi azienda che abbia una presenza online significativa”, ha dichiarato Nicola Ferioli, Head of Engineering di Akamai.

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Danilo Loda

100% "milanes", da una vita scrivo di bit e byte e di quanto inizia con on e finisce con off. MI piace tutto quello che fa rumore, meglio se con un motore a scoppio. Amo viaggiare (senza google Maps) lo sport, soprattutto se è colorato di neroazzuro.

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