Scenario

Il futuro dei Datacenter

La Communication manager di SUPERNAP Italia fa un quadro della situazione

L’emergenza coronavirus e le misure di isolamento prese dal governo italiano hanno modificato la vita delle persone e delle aziende, generando, tecnologicamente parlando, un aumento delle transizioni dei dati. Non è solo lo Smart working, il lavoro da casa che si accompagna a continui web meeting, ma anche moltissime altre attività che si svolgono online, dall’home banking alle videochiamate con gli amici, dal videogaming alle lezioni di ginnastica su YouTube, dalla lettura delle notizie sui siti dei quotidiani fino alla visione dei film su Netflix e allo shopping su Amazon.

Le telco italiane nel periodo di Lockdown parlavano di un incremento del traffico sulla rete fissa di oltre il 40%, rispetto al periodo precedente l’epidemia e prevedono che l’aumento ci sarà, in forma minore anche per i mesi a venire. Gli operatori infatti si stanno attrezzando per affrontare il periodo delle vacanze, facendo i conti con il fenomeno nuovo dello smart working in località di villeggiatura e seconde case e con la presunta preferenza dei nostri connazionali per ferie in località nostrane rispetto agli anni passati.

Il futuro dei Datacenter – Parla Alison Gutman

“Secondo gli ultimi dati Agcom riferiti al mese di maggio a confronto con l’incremento del periodo di lockdown dal 9 marzo al 3 maggio, nella rete fissa e voce – sottolinea Alison Gutman, Communication manager di SUPERNAP Italia – si è registrata un’intensità media leggermente più bassa, ma in ogni caso superiore ai periodi pre-Covid. Anche grazie alla nostra prospettiva di datacenter, è facile prevedere che la tendenza è tracciata e che non si tornerà come prima. Dal nostro punto di osservazione durante il lockdown abbiamo notato un aumento di circa il 15% del consumo di energia elettrica e di connettività e anche nel mese di maggio, con la riapertura delle attività, la tendenza è stata verso la crescita.

Noi di SUPERNAP siamo pronti ad affrontare qualsiasi situazione di emergenza, garantendo business continuity,100% di
uptime e anche aumenti di traffico consistenti, senza modificare il nostro business model, perché fin dalla progettazione le tecnologie adottate e le dimensioni sono state pensate per un datacenter future-proof. Il futuro diciamo che è già iniziato e, parlando sempre del dato, è prevedibile che ci sarà un aumento costante del traffico, sia tramite fibra ottica che via etere, con una sempre maggiore presenza di datacenter, fondamentali per far funzionare la connettività. Senza datacenter non potrebbero essere il cloud, l’IoT o il futuro 5G, solo per citare alcune delle tecnologie o applicazioni oggi popolari.

E il futuro dei datacenter passa dell’efficienza e dalla tutela ambientale. Dato per scontato che i dati e quindi i datacenter si espanderanno, è fondamentale avere le migliori performance possibili con il minor impatto ambientale che significa principalmente minor consumo di energia. Questo è possibile solo utilizzando le tecnologie più moderne ed innovative oggi esistenti. I datacenter devono essere progettati appositamente per svolgere questa funzione e non riutilizzare strutture che avevano una differente destinazione d’uso, quindi non adatte a tale scopo, come vecchi palazzi o scantinati di uffici.

Per questo motivo tutti i datacenter SUPERNAP vengono costruiti ex novo. Solo in questo modo è possibile avere impianti di raffreddamento, molto efficaci ed efficienti, perché si integrano perfettamente alla costruzione, garantendo ridottissimi consumi energetici. Il datacenter SUPERNAP Italia per esempio, che utilizza i numerosi brevetti Switch, è stato realizzato con un sistema di raffrescamento ad hoc, con la totale compartimentazione del corridoio caldo, isolato al 100%. Inoltre, fin da subito, abbiamo deciso di usare energia proveniente al 100% da fonti rinnovabili, con garanzia di origine. È stata fatta una scelta di campo, nonostante il prezzo più elevato rispetto a quello per energia tradizionale, ma riteniamo fondamentale dare il nostro piccolo contributo a favore dell’ambiente. Abbiamo deciso di stipulare un accordo con un fornitore esterno e non produrla in autonomia perché ci consente maggiore sicurezza di reperibilità di energia proveniente al 100% da fonti rinnovabili, 7 giorni su 7, 24h ore al giorno e tutto l’anno”.

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