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Nasce Hexa-X, il progetto di ricerca europeo sul 6G guidato da Nokia

La rete 6G europea dovrebbe essere attiva nel 2030

Anche se le reti 5G sono appena state accese, è già tempo di parlare del 6G a Espoo, in Finlandia, dove Nokia sta lavorando a questa tecnologia futura per il momento chiamata Hexa-X. Su richiesta della Commissione Europea, il produttore di apparecchiature sta infatti iniziando a posare le prime pietre di quello che sarà il 6G, anche se per il momento siamo su un concetto molto vago e che è più una questione di visione e scenari di utilizzo.

hexa-x 6GÈ nell’ambito del suo programma Horizon 2020 che la Commissione Europea ha concesso a Nokia un finanziamento per lavorare su Hexa-X, un progetto a cui parteciperanno i principali istituti di telecomunicazioni in Europa, operatori, fornitori di apparecchiature e installatori specializzati; in pratica l’intera catena logistica che un giorno dovrà intervenire per costruire una rete 6G. Secondo Nokia, la democratizzazione del 5G aprirà nuove possibilità e nuovi orizzonti per molti settori industriali, abituerà le persone ad accedere sempre più rapidamente alle informazioni, all’intrattenimento e ci sarà un giorno che ci sarà la necessità di andare ancora più veloci, per sostenere l’emergere di nuovi ecosistemi.

Hexa-X il 6G in Europa prende forma

Ricordando che molti standard internazionali necessari per il 5G – ma anche per le generazioni precedenti di reti mobili – sono stati sviluppati all’interno dei Nokia Bell Labs, l’azienda finlandese ritiene di essere perfetta nel ruolo guida sulla ricerca della rete 6G. Secondo Nokia, il ciclo tradizionale tra due generazioni di reti è di circa 10 anni, quindi è entro il 2030 che il 6G potrebbe essere commercializzato. Ciò consentirà di avere il tempo necessario per sviluppare nuove tecnologie che consentiranno a questa rete di fornire maggiore velocità, ma non solo.

hexa-x 6GIn tutto, sono state definite sei aree di ricerca prioritarie: connection intelligence (l’uso dell’intelligenza artificiale al servizio della rete); la rete delle reti (l’aggregazione degli ecosistemi); le risorse necessarie (con la volontà di rendere la rete 6G una rete “sostenibile” con il minor impatto ambientale possibile); copertura globale (in modo che la tecnologia sia rapidamente accessibile a quante più persone possibile); esperienze estreme (garantendo prestazioni di rete molto elevate) e infine fiducia (per rassicurare gli utenti sulla riservatezza e l’integrità delle comunicazioni).

Più che velocità, “anticipazione”

Il vero calcio d’inizio del progetto Hexa-X sarà il 1 gennaio 2021 e la ricerca sarà pianificata nell’arco di due anni e mezzo. In parallelo, Nokia lavorerà anche su 6Genesis, un altro progetto di ricerca approvato dall’Europa, finanziato dall’Accademia di Finlandia e guidato da ricercatori dell’Università di Oulu. Per Peter Vetter, direttore della ricerca presso Nokia Bell Labs, il 5G sarà l’era della velocità, ma il 6G potrebbe essere l’era dell’anticipazione e dell’interconnessione tra esseri umani, macchine ed ecosistema.

Un programma vasto, in un momento in cui una parte della società non è ancora pronta ad accettare il 5G, temendo che questa tecnologia sia dannosa per l’ambiente (e anche per la salute) nonostante i numerosi studi rassicuranti,  mettendo in discussione la reale necessità di implementare, ancora una volta, una nuova rete mobile.

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Danilo Loda

100% "milanes", da una vita scrivo di bit e byte e di quanto inizia con on e finisce con off. MI piace tutto quello che fa rumore, meglio se con un motore a scoppio. Amo viaggiare (senza google Maps) lo sport, soprattutto se è colorato di neroazzuro.

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