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Kaspersky Lab: le aziende sempre nel mirino degli hacker

Negli ultimi due anni la metà delle aziende europee ha subito almeno un attacco

Un nuova indagine condotta Arlington Research per conto di Kaspersky Lab evidenzia come le aziende europee siano sempre al centro delle malevoli attenzioni degli hacker. La ricerca ha coinvolto i decision maker in ambito IT di piccole e media imprese e di grandi aziende delle sei principali nazioni europee, ovvero Spagna, Regno Unito, Germania, Romania, Francia e naturalmente Italia.

nfografica Kaspersky Lab

Oltre un’azienda su due sotto attacco

Il dato più rilevante che emerge dall’indagine rigurda il numero di aziende che ha subito un attacco negli ultimi due anni. Infatti ben il 54% di questa ha dovuto affrontare un cyberattacco, che hanno portato nel 31% dei casi all’interruzione del servizio, nel 18% problemi con l’integrità dei dati e la conseguente perdita degli stessi per il 15% delle società colpite. Inoltre il 20% degli attaccanti non ha lasciato alcuna traccia della loro indentità.

Regno Unito e Spagna le più “amate” dagli hacker

Nello specifico, sono le aziende con sede nei Paesi del Regno Unito e in Spagna quelle che hanno subito il maggior numero di attacchi. Il dato infatti sale al 64%, mentre va molto meglio in Germania (49%) e in Romania (37%). In Italia le cose non sono andate benissimo, visto che le aziende colpite da un attacco nell’ultimo biennio sono state il 55% (di quelle intervistate). 

Grandi aziende le preferite

Nonostante le grandi aziende (quelle con più di 500 dipendenti) dispongono di budget nettamente superiori alle PMI per quanto riguarda la sicurezza informatica, le prime sono quelle che hanno dovuto fronteggiare il maggior numero di tentativi di violazione dei propri sistemi di information technology. Le grandi aziende colpite sono state il 64% contro il 45% delle PMI.

Minacce in continuo aumento

I decision maker intervistati hanno espresso molta preoccupazione riguardo l’aumento del numero di cyberattacchi: il 21% ha dichiarato che c’è stata un’impennata di attacchi nell’ultimo anno rispetto ai 12 mesi precedenti. In Italia però pare che le cose non vadano poi così male, visto che oltre la metà degli ITDM italiani (il 52%) ha dichiarato che non ha rilevato un aumento delle minacce rispetto al 2017. 

“È particolarmente interessante, e insieme preoccupante, il fatto che negli ultimi 24 mesi più della metà delle organizzazioni in Europa si sia trovata a dover affrontare un attacco informatico in grado di interrompere le attività o di causare altri tipi di danni. Il fatto che ci sia oggi una probabilità su due di diventare vittime di un cyberattacco di successo – e non solo di subirne il tentativo – deve essere un campanello di allarme per i proprietari delle imprese e per i decision maker in ambito IT perché provvedano a rafforzare le loro difese”, ha commentato Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky Lab. “I risultati dell’indagine confermano anche un’altra tendenza che noi del settore della sicurezza informatica stiamo sottolineando da diverso tempo: gli attaccanti che riescono a penetrare all’interno di un’organizzazione a volte non lasciano alcuna traccia. Questo, da un lato, rende il lavoro degli investigatori informatici sempre più difficile; dall’altro mette in luce, una volta di più, l’importanza della cooperazione tra i professionisti del mondo della cybersecurity”.

 

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Danilo Loda

100% "milanes", da una vita scrivo di bit e byte e di quanto inizia con on e finisce con off. MI piace tutto quello che fa rumore, meglio se con un motore a scoppio. Amo viaggiare (senza google Maps) lo sport, soprattutto se è colorato di neroazzuro.

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