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Intelligenza artificiale: cosa ne pensano i consumatori? La ricerca di Thoughtworks

I risultati dello studio riguardano una ricerca condotta a livello internazionale su un campione di 10 mila consumatori.

Thoughtworks è una società di consulenza tecnologica globale che integra strategia, design e sviluppo software. Di recente ha pubblicato i risultati di un nuovo studio condotto a livello internazionale sull’Intelligenza Artificiale generativa e cosa i consumatori ne pensano e come vorrebbero che fosse utilizzata. Che cosa mostrano i risultati?

Intelligenza artificiale generativa, il parere dei consumatori

I risultati mostrano come i consumatori vedano in maniera ottimistica l’utilizzo di questa nuova tecnologia da parte delle aziende per innovare prodotti e servizi. Ciò che è importante è che siano trasparenti e proattive nel comunicare il modo in cui la IA generativa viene da loro utilizzata.

La ricerca di Thoughtworks su cosa vogliono i consumatori nei confronti dell’intelligenza artificiale generativa

Thoughtworks ha pubblicato i risultati della sua ricerca “IA generativa: cosa chiedono i consumatori”, in merito al parere dei consumatori circa l’intelligenza artificiale generativa ed è emerso il fatto che gli utenti hanno aspettative elevate nei confronti delle aziende che utilizzano la IA generativa per innovare.

Queste aspettative, se rispettate, consentiranno alle aziende di mantenere la loro “licenza sociale”, ovvero la percezione da parte dei consumatori che l’azienda stia agendo in modo equo, appropriato e meritevole di fiducia.

La ricerca è stata in grado di mettere in luce una serie di caratteristiche e analizza nel dettaglio le risposte di 10.000 consumatori di dieci diversi Paesi. Quello che subito emerge è la preoccupazione nei confronti di questa nuova tecnologia. Infatti, mentre il 30% degli intervistati (dati Italia: 32%) è per lo più entusiasta della IA generativa, il 42% (dati Italia: 40%) è in parte entusiasta, in parte preoccupato.

La risposta positiva degli intervistati

Emerge dalla ricerca l’attenzione all’innovazione che le aziende apportano grazie all’IA generativa: infatti, l’83% dei consumatori internazionali spera che le aziende possano utilizzarla per offrire servizi migliori. Ma non solo: spera anche in dei servizi più rapidi e personalizzati.

La regolamentazione dell’IA generativa da parte dei Governi

Tutti concordano col fatto che l’intelligenza artificiale generativa deve essere regolata dai Governi. Infatti, la stragrande maggioranza (90% a livello mondale, 92% in Italia) ritiene che siano necessari nuovi provvedimenti legislativi affinché le aziende siano obbligate ad utilizzare la IA generativa in modo responsabile.

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La paura per l’invasione della privacy e della disinformazione

Tra di essi vi sono le persone che temono che la loro privacy venga invasa, e si domandano come i loro dati verranno gestiti e utilizzati. Questa responsabilità è percepita, dai consumatori intervistati, a carico delle aziende più che dei Governi e oltre la metà di quelli intervistati, nello specifico il 56%, ammettono di non avere molta fiducia nelle aziende che implementeranno l’intelligenza artificiale generativa nel proprio sistema. Inoltre, danno già per scontato che, qualora ci fossero delle leggi, le aziende non saranno in grado di rispettarle, trovando sempre un modo per aggirarle.

La maggioranza, ovvero il 93%, dei consumatori nutre preoccupazioni etiche nei confronti dell’IA generativa. Il cruccio principale risiede nel fatto che le aziende possano utilizzare i dati dei consumatori senza consenso e stiamo parlando del 71% delle persone che hanno preso parte alla ricerca.

Invece, il 67% dei consumatori si preoccupa dei rischi che la nuova tecnologia possa produrre della disinformazione. Ciò sottolinea la necessità delle imprese di offrire trasparenza riguardo al loro utilizzo di IA generativa per fornire la sicurezza di cui i consumatori hanno bisogno. Affrontare queste preoccupazioni è un compito complesso ma essenziale, per garantire lo sviluppo e l’implementazione responsabile.

La parola a  Mike Mason, Chief AI Officer di Thoughtworks

In base a quanto emerso dai dati della ricerca, è intervenuto Mike Mason, Chief AI Officer di Thoughtworks. “In un mondo in cui la fiducia è fondamentale, le aziende devono capire che guadagnare la fiducia dei consumatori attraverso un utilizzo etico dell’Intelligenza Artificiale non è solo un obbligo normativo, ma un vantaggio strategico.

Per decenni Thoughtworks ha lavorato con i propri clienti per consentire loro di trarre pieno vantaggio dall’adozione di tecnologie emergenti, introducendo contestualmente una governance responsabile dei processi di business a tutela della fiducia dei loro consumatori.”

Quindi, intelligenza artificiale generativa sì o no?

Secondo la ricerca di Thoughtworks, i consumatori sono entusiasti dell’IA generativa e hanno intenzione di utilizzarla qualora ne avessero il bisogno o l’occasione. Ma tutto sta nelle mani delle aziende che mettono al servizio questa interessante quanto potente tecnologia, a patto che abbia una regolamentazione di fondo stabilita dai Governi per il bene pubblico e comune.

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Roberta Maglie

Amante di cinema, serie tv, tecnologia e video games, mi piace approfondire la cultura pop attraverso il battere delle mie dita sulla tastiera del MacBook. La laurea in Comunicazione mi ha dato la spinta per buttarmi nel mondo del giornalismo, regalandomi così l’opportunità di riflettere sui temi più disparati.

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