Colao: il 95% dei server della Pubblica Amministrazione non è sicuro

Il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale Vittorio Colao rivela che il 95% dei server della Pubblica Amministrazione non è sicuro. Servono investimenti importanti per assicurare la protezione dei dati degli italiani.

Colao lamenta la scarsa sicurezza dei server della Pubblica Amministrazione

Al Festival dell’Economia di Trento il ministro Colao parla senza mezze misure dei problemi di sicurezza della PA. “Abbiamo il 93-95% dei server della Pubblica amministrazione non in condizioni si sicurezza. Qui nessuno è sicuro e non possiamo andare avanti così, abbiamo bisogno di cloud più sicuri perché i dati sensibili dei cittadini e quelli meno sensibili siano tenuti in sicurezza”

L’obiettivo essenziale diventa quindi quello di andare verso un cloud più sicuro. E per farlo il ministro propone un Polo strategico nazionale. Vista la vicinanza temporale con gli Europei di calcio, il ministro usa una metafora da commissario tecnico. “Lo Stato-allenatore si aspetta che tutte le imprese diano le loro proposte per creare un polo nazionale sicuro e ridondante le cui chiavi di accesso di crittografia siano in controllo pubblico e in cui possiamo avere i vantaggi di esser al sicuro con la nostra tecnologia. Classificheremo anche i dati ed i livelli di cloud commerciali che, se verranno usati, dovranno essere certificati. Un mondo sicuro sia sulla parte commerciale che meno commerciale“.

Da buon CT, lo Stato non vuole favorire una o l’altra impresa. Il suo compito diventa invece quello di intervenire per tutelare i dati e gli interessi dei cittadini. Ma specifica che “abbiamo preso sei  miliardi e 700 milioni di euro per aiutare i ‘giocatori'”.

Il PNRR chiede chiaramente sia a PA che ai privati che ci lavorano di fornire i piani per i prossimi cinque anni. Il ministero valuterà le soluzioni vincenti e metterà il denaro pubblico dove serve. Ma Colao assicura che lo Stato investirà di più anche in formazione per i suoi dipendenti.

Potete approfondire sul sito del Festival dell’Economia di Trento.