Sicurezza

Sempre maggiore l’attenzione alla privacy su Teams

Microsoft si impegna a curare sempre di più la sicurezza e la privacy sul suo servizio di conference call

Sebbene i software di conference call fossero già usati moltissimo da tante aziende, con la necessità dello smart working a livello nazionale il loro utilizzo è cresciuto enormemente. Tantissime compagnie li sfruttano per riunioni operative e meeting, non avendo altre alternative. Non bisogna però dimenticare i rischi per la sicurezza e la privacy e Microsoft con il suo Teams si sta concentrando molto su questo aspetto.

Microsoft promette sempre più attenzione alla privacy su Teams

Gli utenti di questo servizio hanno un controllo completo su chi può e non può accedere alle chiamate e alle informazioni. Si può scegliere chi può entrare direttamente, chi deve fare richiesta, chi può parlare e chi solo ascoltare, chi può presentare o meno e così via. E in caso di necessità, basta un click per rimuovere i membri indesiderati. Nel caso di registrazioni poi, una notifica avviserà i partecipanti dell’avvio e una volta completate tutto viene archiviato e protetto da crittografia.

L’impegno di Microsoft nella garanzia della privacy non si limita solamente a Teams, ma è parte integrante della filosofia dell’azienda. Per questo gli utenti del servizio possono infatti visualizzare in qualsiasi momento i propri dati, con la certezza che la compagnia li cancellerà al termine dell’abbonamento. Anche durante il periodo di iscrizione comunque non sono utilizzati per scopi pubblicitari o per tenere traccia dell’attenzione e le attività degli utenti.

Microsoft Teams dopotutto è studiato per rispettare alla perfezione più di novanta leggi e standard normativi in tutto il mondo, a partire ovviamente dal classico GDPR. L’azienda aggiorna regolarmente i propri report sul Transparency Hub, per tenere sempre informati i propri utenti di eventuali variazioni e del rispetto di tutte le normative necessarie.

Per maggiori informazioni su questo tema, vi suggeriamo di consultare i due post pubblicati da Microsoft sul proprio blog che approfondiscono ulteriormente questo aspetto.

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