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Data Mesh e Data Virtualization, un binomio che funziona

Paul Moxon di Denodo ci spiega perché entrambi servono alle aziende

Le aziende che utilizzano il Data Mesh possono fare della Data Virtualization? Questa la domanda che si pone Paul Moxon, SVP Data Architectures & Chief Evangelist di Denodo nella serie webinar “Myth Buster“. Ma per rispondere con cognizione di causa, prima bisogna chiedersi: cosa è esattamente il Data Mesh?

Data Mesh e Data Virtualization, il punto di Denodo

Moxon ci spiega durante il suo intervento che il Data Mesh è un paradigma nuovo, nato solo negli ultimi tre anni, per la gestione dei dati aziendali. Un approccio che sposta il fulcro del data management da infrastrutture centralizzate gestite da un singolo team a un approccio organizzativo distribuito.

Quindi diverse unità autonome (i domini) si occupano di gestire ed esporre i propri “Data Product” al resto dell’organizzazione, facendo valere la propria capacità di analisi specialistica. Ma senza rinuncia alla trasparenza: i Data Product devono restare facilmente scopribili, comprensibili e accessibili dal resto dell’organizzazione.

I quattro pilastri del Data Mesh

Durante la sua disamina, Moxon ci spiega che ci sono quattro caratteristiche che diventano fondamentali parlando di Data Mesh:

  • Organizzazione in domini, che sono unità responsabili per gestire ed esporre i propri dati. In questo modo hanno l’autonomia e gli strumenti migliori per gestire i propri dati ed estrarne valore. Il tutto con una struttura più snella per aumentare la produttività
  • Data Product, che per assicurarsi che i domini non operino come silos autonomi devono essere facili da scoprire, comprensibili, sicuri e utilizzabili da altri domini
  • Self-serve Data Platform, che permetta la gestione ai domini e semplifichi integrazione, gestione delle policy, esposizione delle API e documentazione nel catalogo globale
  • Federated Computational Governance, che implica che i Data Product siano interoperabili e possano combinarsi per risolvere le necessità. Inoltre, serve definire una semantica comune per lavorare e una gestione globale e automatica, soprattutto per policy e sicurezza

Quindi, invece di utilizzare gerarchie top-down si punta su un’operatività federata, un’organizzazione decentralizzata basata su un’architettura distribuita e logica, integrando i Data Product per collaborare al massimo.

Denodo ha ricevuto la convalida Google Cloud Ready – BigQuery

Moxon, tuttavia, ci spiega che il Data Mesh è un concetto ancora molto nuovo e questo porta a storpiare i concetti per seguire la ‘moda’ invece di comprenderne il senso.

Moxon cita Zhamak Dehghani, nel libro Data Mesh – Delivering Data-Driven Value at Scale di O’Reilly, spiega: “Forse sto scrivendo questo libro troppo presto di quanto avrei voluto. Siamo nei primi anni di un approccio fondamentalmente differente nel condividere e creare dati per analisi e machine learning. Ma la nostra industria ha la tendenza di far circolare nuovi concetti e buzzword fino a che sono irriconoscibili”.

Organizzazione decentralizzata ma controllo centrale

Come spiega Denodo, la Data Virtualization permette di abilitare il Data Mesh in maniera dinamica ed efficace. I Domini, infatti, possono avere un server di virtualizzazione separato, in modo da avere la libertà di gestire i propri dati in maniera ottimale.

I Data Product possono essere messi in sicurezza e poi esposti direttamente come API da ogni Dominio, con un server DV centrale che utilizza i vari domini come risorse per semplificare la governance e l’interoperabilità. I Data Product definiscono quindi le regole l’uno dell’altro, per garantire un controllo centralizzato senza rinunciare a trovare le soluzioni migliori per ogni dominio.

I vantaggi che la Data Virtualization porta al data Mesh riguardano soprattutto la possibilità di creare e gestire Semantic Layer che potete riutilizzare più volte. Inoltre, permette di accedere ai dati usando qualsiasi tecnologia, non solo SQL. Per esempio si possono creare REST, GraphWL e OData API con un click. È anche possibile creare data catalog pronti all’uso, che possono funzionare da marketplace dei dati per i diversi Data product creati. Il tutto con maggiori controlli di sicurezza e governance completa.

Se volete scoprire ulteriori informazioni, potete visitare il sito di Denodo.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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