Quando l’IT Manager non è più solo un tecnico

Oggi più che mai tra le priorità di ogni CEO italiano c’è la trasformazione digitale della propria azienda. Quest’esigenza si traduce spesso nella scelta di un IT Manager cui affidare la strategia di avanzamento tecnologico. Certo però che questa figura ha cambiato il suo ruolo e la sua valenza negli ultimi anni. La pandemia e le necessità legate al telelavoro e alla digitalizzazione hanno reso il reparto IT il core delle strategie business aziendali.

Com’è l’IT Manager del futuro?

Di quali effettivi compiti dovrà dimostrarsi all’altezza un IT Manager per compiere la trasformazione digitale? Daniele Bacchi, CEO e Co-Founder di Reverse, realtà internazionale di Head Hunting e HR, non ha dubbi: le competenze di un buon IT Manager non sono solo tecniche, anzi.
“Scegliere l’IT Manager solo in base alla sua leadership tecnica è molto rischioso per le sorti del progetto di trasformazione digitale.” Afferma Daniele Bacchi, Ceo e Co-Founder di Reverse. “Al contrario, deve sì capire tematiche tecniche per potersi relazionare con le persone e con i loro problemi, ma è di gran lunga più importante che sappia creare un posto di lavoro attrattivo e ospitale per le figure tecniche di cui il suo team ha bisogno. La competizione per i profili tecnici è esasperata a tal punto che vince chi è in grado di assumere, coinvolgere e creare un ambiente in cui questi profili vogliano rimanere e lavorare con passione”.

Le competenze necessarie

Quali sono quindi i compiti che un IT Manager deve saper svolgere? Daniele Bacchi ha individuato i principali, che poco hanno a che fare con le competenze tecnologiche:

1. L’IT Manager deve saper riconoscere i talenti necessari al percorso di digitalizzazione specifico della propria impresa. Ma non solo. Deve essere in grado anche di rendere l’azienda attrattiva per loro, trasformandola e modellandola sulle loro necessità.
2. Una volta trovate le risorse giuste, deve far sì che non se ne vadano. Risulta essenziale creare un clima di scambio e arricchimento reciproco. Saper condurre un cambiamento, infatti, richiede la capacità di armonizzare, all’interno del team, esigenze e interessi talvolta discordanti. Non solo. È importante saper ascoltare, comprendere timori e preoccupazioni.
3. È importante che, nella formazione delle proprie risorse, un IT Manager non si concentri solo sugli aggiornamenti tecnici di tool, software e hardware, ma che dedichi tempo ed energie a trasmettere i valori dell’azienda e ad educare le persone a riconoscere cosa porta valore al business e cosa no.

“La maggior parte degli IT Manager fa fatica ad abbandonare il codice per dedicarsi alla gestione di progetti e persone.” Prosegue Daniele Bacchi. “Tuttavia, è importante che, in quanto figura manageriale, impari man mano a delegare le mansioni più operative per dedicarsi alla gestione delle persone”.