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MIWE 2020, la pandemia potrebbe arrestare lo sviluppo dell’imprenditoria femminile

Ma potrebbe essere anche un’opportunità di miglioramento

Le donne sono una delle categorie più colpite dagli effetti della pandemia globale in corso. Lo confermano l’87% delle imprenditrici che afferma di aver registrato un impatto negativo sul proprio business. Tra i fattori che hanno reso il genere femminile particolarmente vulnerabile in questo difficile periodo storico vi è la sproporzionata rappresentanza nei settori più colpiti dalla crisi, il marcato divario di genere digitale in un mondo sempre più virtuale e le crescenti pressioni per le responsabilità legate alla gestione familiare. In questo contesto, Mastercard presenta la quarta edizione del Mastercard Index of Women Entrepreneurs (MIWE 2020), lo studio che evidenzia il contributo socio-economico dell’imprenditoria femminile in tutto il mondo.

Attraverso una metodologia unica nel suo genere – che si basa su dati disponibili al pubblico di organizzazioni internazionali tra cui l’OCSE e l’Organizzazione internazionale del lavoro – l’edizione 2020 del MIWE stila una classifica globale sul progresso delle donne nel mondo imprenditoriale pre Covid-19 in 58 economie, che rappresentano quasi l’80% della forza lavoro femminile.

MIWE 2020, lo studio che analizza l’imprenditoria femminile

Per la prima volta, è l’Israele a posizionarsi in cima alla classifica (punteggio 74.7), avanzando dal 4° posto registrato nel 2019. Seguito dagli Stati Uniti stabili in seconda posizione (74), che si confermano i paesi dotati di condizioni imprenditoriali fortemente favorevoli per le donne. Chiude il podio la Svizzera che registra un risultato sorprendentemente positivo passando dall’11a posizione nel 2019 alla 3a nel 2020 (71.5).

Tra i 58 paesi esaminati a livello globale, l’Italia ricopre il 42° posto in classifica con un punteggio pari a 57,22 – una posizione in crescita (47° nel 2019 con uno score MIWE di 53,0 con un aumento del 7.9%) che non manca però di rimarcare la necessità di sforzi strutturali per superare il divario di genere diffuso in termini di occupazione, inclusione finanziaria e opportunità accademiche. Tutti elementi che influiscono sul tasso di affermazione imprenditoriale delle donne nel nostro Paese. Una situazione acuita a seguito delle restrizioni imposte dalla pandemia, che hanno costretto le donne italiane a farsi ancora più carico della gestione familiare.

L’Italia sta crescendo

Il report registra come l’Italia, in compagnia del Portogallo, abbia intrapreso nuove iniziative normative e legislative per introdurre novità nel campo del “parental leave” e nell’ulteriore tutela della maternità sul posto di lavoro. Cresce inoltre rispetto al 2019 (+37,5%) la percezione culturale nel nostro Paese della donna come imprenditrice e figura leader di un’attività imprenditoriale. Sintomo di un avanzamento ideale che accompagna quello strutturale dell’Italia nei confronti del mondo lavorativo femminile. Nel cluster europeo l’Italia, sotto questo dato, è seconda solo alla Svizzera e sopra a Polonia e Svezia. Significativo, in questo senso, il miglioramento del supporto alle PMI guidate da donne (+41%) e dell’attività imprenditoriale femminile (+17,3%). Dalla ricerca emergono alcuni fattori che più influenzano l’inclusione e l’affermazione imprenditoriale femminile, tra cui il supporto alle PMI, l’alta sensibilità verso le opportunità di business e la progressiva cultura imprenditoriale femminile per citarne alcuni.

Il Covid-19: una battuta d’arresto, ma anche un’opportunità di miglioramento

Il MIWE 2020 fornisce inoltre un’analisi approfondita sull’impatto della pandemia sull’imprenditoria femminile, evidenziando alcune utili politiche di sostegno. Quelle che si sono dimostrate più efficaci includono misure di sostegno per le PMI – sussidi salariali, piani di esodo aziendale o limitazioni ai licenziamenti, identificazione di tetti massimi a seconda dei tassi di attività e pratiche di sgravi fiscali – e misure di sostegno statale per l’assistenza all’infanzia.

La ricerca delinea quindi uno scenario positivo per il futuro dell’imprenditoria femminile. Rivelando come la pandemia possa trasformarsi in un acceleratore del progresso verso l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile. In particolare:

  • Il periodo caratterizzato dal Covid-19 favorisce la visibilità di storie di empowerment femminile di successo. La pandemia ha infatti evidenziato la capacità delle donne di prendere il comando in circostanze del tutto straordinarie.
  • Le donne nel mondo degli affari hanno già dimostrato una spiccata capacità di adattamento. Nonostante le tante sfide a cui sono costantemente sottoposte e le barriere al successo. Lo dimostra la rinnovata fiducia con cui stanno affrontando le nuove modalità di lavoro imposte dalla pandemia. Difatti, il 42% di loro è passata al modello di business digitale, mentre il 34% ha individuato nuove opportunità di business post pandemia.
  • La nuova normalità si rivela quindi un’opportunità unica per abbattare le barriere esistenti, favorendo una maggiore inclusione e parità di genere nel mondo del lavoro. Infatti, la pandemia non deve essere misurata solo in termini di difficoltà e acutizzazione del divario di genere, bensì come forte stimolo per un rapido progresso strutturale.

Il MIWE 2020 fa emergere così più chiaramente le profonde implicazioni causate dalla pandemia, dimostrando il valore non sfruttato delle donne come leader nell’imprenditoria femminile. In modo critico sottolinea il ruolo della pandemia nell’accelerare soluzioni progressive. Pertanto, l’inaugurazione di nuove politiche di genere sarà fondamentale per sprigionare il potenziale delle donne e ridimensionare i 172 trilioni di dollari persi a livello globale (secondo una stima realizzata dalla Banca Mondiale) a causa delle diseguaglianze retributive tra donne e uomini.

L’impegno di Mastercard a favore dell’inclusione

Attraverso l’Index of Women Entrepreneurs, Mastercard si impegna a fornire alcuni insights che consentano governi, imprese e singoli individui di intraprendere azioni decisive per supportare con iniziative concrete il genere femminile, con l’obiettivo di raggiungere una maggiore parità di genere nel mondo del lavoro. In Mastercard, il MIWE rappresenta solo una delle tante componenti di una più ampia missione finalizzata a promuovere il progresso dei più deboli. Nel corso di quest’anno Mastercard ha rinnovato il suo impegno di inclusione finanziaria a livello mondiale, dichiarando di voler includere un totale di 1 miliardo di persone e 50 milioni di PMI nell’economia digitale entro il 2025. In questo contesto, l’idea è quella di fornire a 25 milioni di donne imprenditrici soluzioni in grado di supportare la crescita del loro business. Grazie a una serie di iniziative legate a finanziamenti, mentoring e sviluppo di tecnologie inclusive.

Per ulteriori informazioni sul MIWE 2020 il report è disponibile a questo link. Mentre per approfondire l’impegno di Mastercard per una maggiore inclusione, educazione ed emancipazione delle donne è possibile visitare il seguente link.

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Sara Grigolin

Amo le serie tv, i libri, la musica e sono malata di tecnologia. Soprattutto se è dotata di led RGB.

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